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Alatri è posta al centro della Ciociaria storica, fra le città di Ferentino, Frosinone e Veroli. Il suo territorio è suddiviso in due zone: la prima in cui sorge la città e risiede la popolazione, l'altra una spopolata zona montana posta oltre il comune di Collepardo al confine orientale del Lazio vicino all’Abruzzo. Il nome deriva dalla parola latina Aletrium, toponimo che risale al tempo degli ernici, popolo a cui la cittadina appartenne in età antica e che aveva colonizzato tutte le colline, nella parte orientale dell’attuale provincia di Frosinone, prospicienti la valle del Sacco.
Alatri è una delle città più ricche del Lazio meridionale quanto a beni artistici e culturali. Alcuni dei suoi monumenti, secondo gli archeologi del nostro secolo, vanno collocati tra gli ultimi tempi della civiltà ernica e l’inizio della dominazione romana.Oltre ai templi dedicati a Venere e Giove, di cui si conserva solo la memoria in alcune epigrafi, la città possiede una notevole cinta muraria e l’importante ed imponente acropoli.
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L’ampia zona che si estende a sud-est di Roma, oltre i Colli Albani e fino alle porte dell’Abruzzo e del Molise,
costituisce la parte del Lazio chiamata Ciociaria o Cioceria. Il suo nome, relativamente recente poiché è entrato nell’uso comune solo alla fine del ‘700, deriva, a differenza di quasi tutti i nomi territoriali d’Italia che hanno origine storica o geografica, dalla ciocia, un tipo di calzatura rudimentale usata dagli abitanti del luogo fin dai tempi più antichi.
Si tratta di una specie di sandalo, formato da una suola di cuoio, opportunamente trattata, leggermente sollevata lungo i bordi laterali e con la punta fortemente rialzata in avanti detta la ciafrocca. Un lungo laccio di cuoio, da un lato più chiaro, viene passato attraverso alcune aperture praticate nella suola e legato, come vuole la tradizione, con tredici giri attorno al polpaccio, protetto da una pezzuola bianca che nasconde il calzettone.
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